Caso Studio Buffer

Buffer è un’applicazone software per il web e mobile.
Ideata per gestire gli account nei social media, dando la possibilità ai suoi utilizzatori di programmare post per TwitterFacebookInstagramInstagram StoriesPinterest, LinkedIn e successivamente analizzare i loro risultati ed ingaggio con la relativa community.

La loro storia

Buffer ha iniziato il suo sviluppo a Birmingham nell’Ottobre 2010 grazie ad uno dei co-fondatori Joel Gascoigne, che aveva avuto un’idea per un’app dedicata per i social media. Una volta sviluppata, creò una landing page per vedere se le persone interessate erano sufficienti a portare avanti il progetto e trarne profitto.

Dopo aver avuto una registrazione di massa al suo progetto, Gascoigne creò e disegnò la prima versione dell’applicazione in circa sette settimane.
Nel Luglio del 2011, i due cofondatori decisero di spostare la startup a San Francisco trasformando Buffer in un’azienda. 
Mentre si trovavano a San Francisco i due co-fondatori fecero affari con un incubatore di startup chiamata AngelPad, permettendogli di andare avanti e gestire i costi dovuti allo spostamento in America. 

Nel Dicembre 2011 Joel e Leo riuscirono ad assicurarsi 18 investitori, dopo essere stati respinti dall’88% delle persone incontrate per ottenere finanziamenti.

Tra gli investitori troviamo Maneesh Arora, fondatore di MightyText, Thomas Korte, fondatore di AngelPad ed Andy McLoughlin, co-fondatore della compagnia di software Huddle.

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